sabato 13 agosto 2011

OVO, l’insetto capriccioso del Cirque du Soleil

Un viaggio all’interno di un ecosistema colorato, brulicante, dove gli abitanti sono insetti che lavorano, mangiano, strisciano, lottano e s’innamorano; è il nuovo spettacolo OVO del Cirque du Soleil. Diretto e ideato da Guy Laliberté e dalla brasiliana Deborah Colker. Lo spettacolo ha debuttato in America nel 2009 e da allora continua la sua tournee girando il Nord America con date fino al 2012 quando arriverà in Australia.

“Un’infestazione capricciosa” ha scritto il Chicago Now di uno spettacolo dalla trama semplice, forse scontata, ma curiosa. Nel divertente e brioso mondo degli insetti ad un certo momento arriva uno strano uovo a turbare la routine quotidiana. Entra dunque in questa comunità un insetto t onto e goffo, una coccinella cattura il suo sguardo e inizia OVO… lo spettacolo!

Acrobazie, numeri di volo, antipodismo, equilibrismo e molti altri i pezzi nello show che rappresenta il mondo degli insetti che l’arte del Cirque du Soleil ci rappresenta in tutte le sue contraddizioni: tenero e torrido, rumoroso e tranquillo, pacifico e caotico; un modo che all’uomo è nascosto, che può sembrare occulto.

Nella Summer University of Ontopsychology organizzata dall’Associazione Internazionale di Ontopsicologia e tenutasi ad Assisi nell’agosto del 2010, in una delle conferenze è stato trattato l’argomento della comunicazione feromonale negli animali, mediata da un organo presente nel naso dei mammiferi che consente di percepire piccolissime quantità di sostanze chimiche dissolte nell’aria, i feromoni. Queste sostanze, è stato spiegato, sono prodotte negli animali per comunicare ma inducono anche comportamenti e addirittura sono causa di modificazione della fisiologia. Nell’essere umano, che pure emana feromoni, questa capacità percettiva è limitata dal fatto che l’organo vomero-nasale regredisce nei primi mesi dopo la nascita.

Questo nei mammiferi, ma è dimostrato che gli odori sono un mezzo di comunicazione molto diffuso anche tra gli insetti. Certamente, però, non saranno i feromoni ma la musica, il canto e l’espressione del corpo a far comunicare gli insetti nello show OVO

La Summer University of Ontopsychology, il cui Chairman è l’Acc. Prof. Antonio Meneghetti, è l’evento storico organizzato dall’AIO da più di venti anni. Negli ultimi anni il tema trattato è stato “Diritto, coscienza e società” nel 2008, “Arte, sogno e Società” nel 2009, “Ontologia e società” nel 2010.

sabato 16 aprile 2011

Il paraguru fondatore dell'Ontopsicologia: Antonio Meneghetti

I primi ad essere stati insigniti del titolo di "paraguru", in Italia e all'estero, sono stati – rispettivamente – Roberto Benigni e l'imprenditore informatico Steve Jobs. In un caso si tratta di un Premio Oscar, in quell'altro del plurimiliardario padre della Apple. Mica male, ho pensato, se anche il Prof. Antonio Meneghetti viene appellato con tale definizione... L'ontopsicologia comunque non promette premi o facili fortune: il successo, se lo si vuole raggiungere, presuppone studio, formazione, esperienza, sacrificio. Non è una regola dell'ontopsicologia: è una regola della vita.

giovedì 3 febbraio 2011

Antonio Meneghetti parla di OntoArte in un video

L'OntoArte spiegata dal suo fondatore, il Maestro Antonio Meneghetti.
Guarda il video.

lunedì 26 luglio 2010

Laurea honoris causa in Fisica al Prof. Meneghetti – 1994

Il 9 marzo 1994, il giorno del suo compleanno, presso l’Auletta dei Gruppi Parlamentari a Roma,
Antonio Meneghetti riceve dal prof. Tarro la Laurea Honoris Causa in Fisica dall’Università Pro Deo di New York con la seguente motivazione: “Dopo un lungo tirocinio culturale alla ricerca di una nuova epistemologia scientifica, il professor Antonio Meneghetti giunge alla formulazione della scienza ontopsicologica con nuova scoperta e metodologia. Tale scienza è oggi in grado di consentire la conoscenza ultima della psiche umana attraverso l’uso del campo semantico, che è il processo di formalizzazioni energetiche che concretizza qualsiasi relazione. Per aver quindi formalizzato un enorme contributo alla risoluzione della crisi delle scienze contemporanee, l’Università di Albany – New York, oggi conferisce la laurea honoris causa in Fisica”. Per una introduzione all’argomento del campo semantico, cfr. l’omonimo libro “Campo semantico”.

giovedì 24 giugno 2010

L’A.I.O. e le principali Associazioni mondiali di Psicologia

Nel 1986 si tiene uno dei Congressi Internazionali di Ontopsicologia (l’XI) che ha avuto la
partecipazione del maggior numero di esponenti di spicco del mondo scientifico contemporaneo
internazionale, tutti presenti a proprie spese, tra cui le principali associazioni mondiali di
Psicologia, con profondo interesse da parte dei rappresentanti ufficiali.
Nel corso del Congresso, vengono organizzate tavole rotonde sui seguenti temi: creatività nella
pedagogia, psicoterapia, musicoterapia. Tra le tavole rotonde più rilevanti, va ricordata quella
che riuniva i rappresentanti delle più importanti Associazioni scientifiche inerenti la psicologia.
L’A.I.O., rappresentata dal Prof. Meneghetti, si confronta con la Dott.ssa G.S. Gunvald,
Presidente dell’International Council of Psychologists (I.C.P.), il Dott. H. Betancourt,
Segretario Generale della Sociedad Interamericana de Psicologia (S.I.P.), il Prof. R. De Wolff,
Segretario Generale dell’International Association of Applied Psychology (I.A.A.P.) e la
Dott.ssa M. Comas Diaz, rappresentante dell’American Psychological Association (A.P.A.).

venerdì 21 maggio 2010

La bellezza

Quando si parla di OntoArte non ci si riferisce esclusivamente ad una capacità di formalizzare il senso metafisico attraverso un quadro o una scultura. L’OntoArte riguarda soprattutto la persona, e si potrebbe pensare che alla fine lo scopo dell’ essere umano magari potrebbe essere anche quello di divenire un’opera d’arte esistenziale. Quando in ontopsicologia si parla di bellezza non se ne parla come qualcosa di assoluto, in senso statuario o di vetrina, ma come maturità interiore. Quindi il bello è un risultato, è la conseguenza di una serie di scelte fatte nella propria vita a funzione della propria identità. Ognuno è bello a modo suo, con quei capelli, con quel modo di camminare, con quell’abbigliamento, con quei colori. Si tratta di conoscersi e di conseguenza sapere cosa è bene per se stessi e cosa non lo è, non secondo le direttive sociologiche, commerciali o di altro genere, ma secondo la propria individuale interiorità.

mercoledì 21 aprile 2010

Melolistica

La melolistica è una forma di interiorizzazione per arrivare ad ascoltare il ‘senso’ della musica o del movimento attraverso il ritmo suonato dal melolista: questa specificità è possibile perché egli suona ritmi di similitudine biologica, cioè analogici al nostro organismico.
Il nostro organismico (insieme organico ed emotivo) ha un ritmo base di due tempi, modulati e modulanti di e da un terzo armonico dal quale partono le infinite variazioni possibili delle pulsazioni cellulari.
Questa specificità originale ed esclusiva del ritmo della melolistica è data dai risultati della ricerca ontopsicologica, la quale ha scoperto il fondamento genetico da cui recuperare il ritmo base delle cellule.
Il ritmo non può essere preparato prima, ma viene suonato sul momento dal melolista, il quale segue sempre l’esigenza più sana, vitale ed evolutiva delle persone presenti. Il ritmo quindi è l’esteriorizzazione delle vibrazioni del metabolismo cellulare sano, il quale in ogni organismo tende al mantenimento ed incremento della vitalità.
Il ritmo base viene suonato su strumenti a persussione: membranofoni, conga, tumba o bonghi africani o asiatici, a cui si aggiungono idiofoni in legno e metallo.