ONTOLOGIA DELL’ARCHITETTURA
7 - 8 - 14 - 15 LUGLIO 2007
Nato in Italia nel 1936; una Laurea in Filosofia ad indirizzo psicologico; tre Dottorati rispettivamente in Teologia, in Filosofia ed in Scienze Sociali; Grand Doctor Nauk in Scienze Psicologiche (titolo rilasciato dalla Suprema Corte di Valutazione Interministeriale della Federazione Russa), Antonio Meneghetti ha riposizionato l’uomo vincente al centro dell’arte, dando vita agli inizi degli anni ’70 ad una nuova corrente che prende il nome di OntoArte.
Artista a sua volta, negli ultimi trent’anni ha stupito un pubblico internazionale sempre più vasto con una produzione che spazia dalla pittura alle sculture in cristallo di Murano, in oro, legno o ferro; dalla moda agli elementi d’arredo; dal design d’interni alla musica.
Le sue opere sono state esposte in grandi mostre sia in Italia (dalla Rocca Paolina a Perugia al Palazzo della Civiltà a Roma, da Castel dell’Ovo a Napoli, alle Corderie dell’Arsenale e poi a Palazzo Ducale a Venezia) che in Brasile, in Lettonia o in Russia (ad esempio all’Ermitage). Ha realizzato il restauro di Borgo S. Benedetto in Umbria (antico centro medievale situato nella valle spoletina), un modernissimo Centro congressi a Marudo alle porte di Milano, la struttura di “Sito Maestro” nel Lazio, un Centro culturale a Recanto Maestro in Brasile, a Bernia ed Ekaterimburgo in Russia, a Berlino e a Riga .
“Credo che lei abbia trovato per altra strada ciò che io ho rincorso per tutta la vita.” Con queste parole Oscar Niemeyer, ultimo superstite di quella grande generazione di architetti che ha aperto la strada all’architettura moderna, accoglieva a Rio de Janeiro il Diploma di OntoArte che gli veniva conferito honoris causa. E continua dicendo “Non so se sarà possibile rincontrarci. Personalmente spero di sì ma, se ciò non dovesse accadere, mi basta sapere che lei esiste”.
Artista a sua volta, negli ultimi trent’anni ha stupito un pubblico internazionale sempre più vasto con una produzione che spazia dalla pittura alle sculture in cristallo di Murano, in oro, legno o ferro; dalla moda agli elementi d’arredo; dal design d’interni alla musica.
Le sue opere sono state esposte in grandi mostre sia in Italia (dalla Rocca Paolina a Perugia al Palazzo della Civiltà a Roma, da Castel dell’Ovo a Napoli, alle Corderie dell’Arsenale e poi a Palazzo Ducale a Venezia) che in Brasile, in Lettonia o in Russia (ad esempio all’Ermitage). Ha realizzato il restauro di Borgo S. Benedetto in Umbria (antico centro medievale situato nella valle spoletina), un modernissimo Centro congressi a Marudo alle porte di Milano, la struttura di “Sito Maestro” nel Lazio, un Centro culturale a Recanto Maestro in Brasile, a Bernia ed Ekaterimburgo in Russia, a Berlino e a Riga .
“Credo che lei abbia trovato per altra strada ciò che io ho rincorso per tutta la vita.” Con queste parole Oscar Niemeyer, ultimo superstite di quella grande generazione di architetti che ha aperto la strada all’architettura moderna, accoglieva a Rio de Janeiro il Diploma di OntoArte che gli veniva conferito honoris causa. E continua dicendo “Non so se sarà possibile rincontrarci. Personalmente spero di sì ma, se ciò non dovesse accadere, mi basta sapere che lei esiste”.
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