lunedì 12 gennaio 2009

l'ontoarte

L’OntoArte è un movimento di pensiero con cui si indicano tutte quelle manifestazioni artistiche che si motivano sempre dalla intenzionalità ontologico-umanistica, intesa come il formalizzato apriorico del nostro esistere. Fondatore e caposcuola è l'Accademico Prof. Antonio Meneghetti, il quale durante un suo concerto a Roma, nel 1976, espone per la prima volta la motivazione base dell'OntoArte, distinguendone le coordinate.
L'OntoArte non si identifica con particolari stili, modi espressivi o tecniche istituzionali, ma presuppone che l'opera sia prima di tutto sana, semplice e vera. Quando si parla di "sana" si intende appunto che non deve essere la proiezione della malattia o della depressione o del fallimento dell'artista. L'OntoArte non si rispecchia nella visione che vuole l'arte come espressione del dolore, della depressione o del fallimento individuale, ma si posiziona come "essere per l'arte", il suo presupposto è "essere per la vita" il che comporta sanità, realizzazione, funzionalità e evoluzione creativa dell'essere artista.
La capacità creativa proposta dall'OntoArte riguarda innanzitutto l'uomo esatto, l'uomo autentico. Come premessa professionale artistica, dobbiamo avere una persona realizzata che, dopo aver già dimostrato la propria superiorità nel raggiungimento di obiettivi storici e sociali, ha continuamente bisogno di nuovi orizzonti. Il concetto appunto che l'OntoArte dà della creatività è che essa è soprattutto un compito davanti a se stessi. Si arriva appunto ad essere creativi capendo se stessi, passo dopo passo, indovinando quindi momento per momento la soluzione alle problematiche esistenziali secondo la propria specificità. Alla creatività non si arriva quindi per salti, ma si arriva guadagnando se stessi secondo la provocazione storico-ambientale in continua crescita.