venerdì 14 novembre 2008

Arte, ontopsicologia e ontoarte

Movimento di pensiero con cui si indicano tutte quelle manifestazioni artistiche che si motivano sempre dalla intenzionalità ontologico-umanistica, intesa come il formalizzato apriorico del nostro esistere.

  • Fondatore e caposcuola è l'Accademico Prof. Antonio Meneghetti, il quale durante un suo concerto a Roma, nel 1976, espone per la prima volta la motivazione base dell'OntoArte, distinguendone le coordinate.

  • Nasce così, in contrapposizione ad un'arte che fino ad oggi ha rappresentato anche i momenti di un'intelligenza e di una percezione corrotta. Occorre invece che l'artista abbia un ordine interiore, una capacità dello spirito connessa all'ordine stesso della vita.

  • L'OntoArte non si identifica con particolari stili, modi espressivi o tecniche istituzionali, ma presuppone che l'opera sia prima di tutto sana, semplice e vera. Quando si parla di sana si intende appunto che non deve essere la proiezione della malattia o della depressione o del fallimento dell'artista. L'OntoArte non si rispecchia nella visione che vuole l'arte come espressione del dolore, della depressione o del fallimento individuale, ma si posiziona come "essere per l'arte", il suo presupposto è "essere per la vita" il che comporta sanità, realizzazione, funzionalità e evoluzione creativa dell'essere artista.

  • La capacità creativa proposta dall'OntoArte riguarda innanzitutto l'uomo esatto, l'uomo autentico. Come premessa professionale artistica, dobbiamo avere una persona realizzata che dopo aver già dimostrato la propria superiorità nel raggiungimento di obiettivi storici e sociali, ha continuamente bisogno di nuovi orizzonti. Il concetto appunto che l'OntoArte dà della creatività è che essa è soprattutto un compito davanti a se stessi. Si arriva appunto ad essere creativi capendo se stessi, passo dopo passo, indovinando quindi momento per momento la soluzione alle problematiche esistenziali secondo la propria specificità. Alla creatività non si arriva quindi per salti, ma si arriva guadagnando se stessi secondo la provocazione storico ambientale in continua crescita.

  • I presupposti per poter parlare di OntoArte quindi possono essere così sintetizzati:

    1. Potenziale naturale per il bello da parte dell'artista;
    2. Capacità tecnica per l'espressione (quindi il tipo di scuola o accademia o artigianato);
    3. Capacità di formalizzare l'arte sull'intuizione o visione lirica della propria specificità.

  • L'OntoArte non ha un fine terapeutico o di apprendimento tecnico: il suo intento è quello di rendere chiaro e proporzionato il senso interno del piacere estetico collegato o sincrono all'intenzionalità ontica della natura umana. Intenzionalità ontica, in questo caso, significa: come il principio progettante dell'ordine universale si presenzia o si rivela nel segno artistico. Il suo insegnamento è basato esclusivamente su criteri di soggettività funzionale: non si insegnano "idee fisse esterne", ma si educa la persona con potenzialità artistica ad inverare o "inventare" il miglior rapporto di estetica con se stesso.

  • Ogni oggettivazione deve essere un'opera d'arte di fronte e all'interno di se stessi e deve portare ad un triplice risultato:

    1. l'effetto della funzionalità;
    2. l'effetto estetico;
    3. l'intuizione con l'essere trascendente.

Il fondatore: Accademico Professor Antonio Meneghetti

  • Caposcuola e maestro della corrente di OntoArte, membro del Senato Accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna, con la motivazione di "Artista da ascrivere tra le più prestigiose figure del nostro tempo". I suoi quadri e le sue sculture sono state esposte in personali di esclusivo livello nazionale ed internazionale.

  • · Ricercato designer di architettura per interni ed esterni. Come stilista di alta moda è stato insignito del Premio Internazionale "Personalità su misura" dalla Federazione Mondiale dei Maestri Sartori.

  • Spesso ama definirsi: "Esattamente un uomo che quando pensa agli altri è scienziato e quando riflette sé è solo artista".

  • Ha realizzato restauri di borghi medievali, edifici moderni, villaggi residenziali con sottolineamento e rinforzo dell'ecosistema naturale.

  • È raffinato pianista d'un nuovo stile musicale.

  • La sede della sua mostra permanente è a Trevi, Via Orvieto 15 (PG). Tel. (+39) 0742 381.367.


per informazioni
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